Giuditta e Camillo




Giuditta e Camillo erano i nonni paterni di mia madre.Purtroppo non conosco la data del loro matrimonio, che ha quasi sicuramente coinciso con il loro arrivo nella casa.Mia madre ritiene che debbano essersi sposati intorno al 189o, ma è solo un'ipotesi.Giuditta Moggia proveniva dalle pendici del monte Albereto , non lontano dal Bardellone.Era figlia di mezzadri ed anche se non sappiamo nulla della sua giovinezza, possiamo immaginarcela sposina entrare nella sua nuova casa insieme al suo adorato marito, felice  di cominciare una nuova vita d'amore e di lavoro. E, secondo i ricordi di mia madre, la sua vita fu davvero così; Giuditta amava la sua famiglia e la curava come si fa con un giardino prezioso.Curava i suoi figli e suo marito, nutrendoli con le sue attenzioni quotidiane,le sue fatiche, le sue preghiere che come un catenaccio chiudevano le giornate di tutta la famiglia. Ma Giuditta curava con lo stesso amore anche il mondo, l'umanità che le passava accanto o che , con gli occhi bassi, saliva a piedi la strada fino alla sua porta, con la fame per compagna di viaggio.La strada di Giuditta, invece, non fu facile da percorrere fino in fondo.Era una ragazza forte, poi una donna d'acciaio, capace di sopportare la fatica e di trovare una ragione nel dolore.Il dolore busserà molte volte alla sua porta, e Giuditta aprirà ogni volta,come ha sempre aperto a chiunque le chiedesse pane, col cuore fiducioso, col coraggio dei giusti.Dai ricordi di mia madre emerge nitida la sua personalità,la sua mitezza e il suo coraggio: è lei che ha dato alla casa il suo significato più autentico, è di lei che la gente ha ancora memoria, siano compaesani o ex partigiani ; questa casa rappresenta ancora , nel ricordo di tante persone,la  generosità, la  spiritualità semplice e profondissima e la sincerità di Giuditta.Parleremo ancora molto di lei in seguito.Camillo Medone era di una località detta in dialetto locale" Ciapàn ", situata verso Pistone in vista del Santuario di Roverano. Anche di lui non abbiamo molte notizie circa la sua giovinezza.Mia madre lo ricorda come un uomo mite e buono, ma severo e preciso nelle sue incombenze familiari e lavorative. Anche lui era figlio di mezzadri e mezzadro lui stesso, amante della famiglia e uomo di grande fede.Secondo mia madre però , ciò che lo caratterizzava di più era il suo interesse incontrollabile per le piacevoli chiacchierate lungo la via di casa.Lei ricorda molto bene che lo vedeva uscire al mattino con la lampada ad acetilene in mano, perché il rientro a casa avveniva spesso a sera inoltrata.Al tempo di questo racconto la strada del Bardellone era un continuo viavai di gente: contadini, venditori ambulanti, ombrellai, calderai, carbonai che si recavano ai boschi,muli che trasportavano granaglie o sementi, ragazze che scendevano a vendere ricotte e formaggio a Levanto. Non era affatto difficile per lui incontrare persone con cui scambiare notizie e saluti e mi è facile immaginare il piacere di chi lo incontrava per via e si fermava a parlare , magari dell'ultimo raccolto o dell'imminente battitura del grano.La sua gioia di vivere, la sua letizia e la sua pace vennero interrotte violentemente una notte di settembre , presumibilmente del 1944, quando il suo mondo pacifico ed onesto fino al rigore si sgretolò,sotto i calci degli  alpini alla sua porta...Camillo e Giuditta mi sono molto cari, li ho incontrati mille volte nel racconto di mia madre, li ho visti gioire e soffrire attraverso i suoi ricordi delle feste, delle " veglie ", delle nevicate, delle pecore e delle mucche allevate con passione, delle nascite e delle morti premature, della guerra e della malattia, dei rosari recitati ogni sera con tutta la famiglia , delle partenze e dei ritorni...Camillo e Giuditta , nella loro semplice vita, hanno costruito su quei monti qualcosa che ancora oggi dopo tanto tempo conforta il cuore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Salve, sono Susy figlia di Medone Isidoro un cugino di sua madre mancato anni fa,mi ha molto emozionato e fatto piacere vedere questo blog dedicato alla famiglia e volevo sapere se lei ha delle foto di mio padre da giovane perchè purtroppo ne io ne i miei fratelli ne abbiamo..se mi vorrà rispondere le lascio l'indirizzo e-mail di mia figlia. Grazie tante Susy taniasimonetti@hotmail.it